Intestazione 2

Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi - (Franz Kafka)

venerdì 26 giugno 2015

La versione di Barney di Mordecai Richler

Descrizione

La vita allegramente dissipata e profondamente scorretta di Barney Panofsky, personaggio fuori misura, indifferente a tutto ciò che ottunde la vita. Una delle storie più divertenti che ci siano mai state raccontate.

La Recensione

Barney Panofsky, ebreo canadese di Montreal, si arricchisce grazie a una ditta di produzioni cinematografiche che si chiama “total unnecessary production” e conosce Miriam, la donna della sua vita, il giorno in cui sposa la sua seconda moglie. Sull’intera vicenda umana di Barney, e per l’intero libro, grava un atroce sospetto, l’omicidio del miglior amico, scrittore geniale e tossicodipendente.
Il mistero verrà sciolto. Ma solo alla fine, come sempre succede in ogni buon libro. Quando sarà troppo tardi e forse non importa più molto, come spesso succede nella vita. 
La versione di Barney sembrerebbe inserirsi alla perfezione nella vena ironico-umoristico- paradossale di certa tradizione letteraria ebraica. Se non fosse che quella di Richler appare davvero come una voce a parte, estremamente colta e allusiva, ma anche totalmente originale. 
L’autore mostra più volte di giocare con disinvoltura con le citazioni tratte dalla letteratura di vario genere, europea in primis, ma lascia un suo inconfondibile segno nell’intelligenza, lucidità e cinismo con cui racconta la sua porzione di mondo e storia.
Il risultato è un’esperienza letteraria ricchissima e coltissima, che veicola una confessione estremamente densa ed è portata avanti con un prosa accattivante, scoppiettante, strepitosa.
Il lettore viene travolto dalla narrazione della parabola di vita di Barney, fatta di eccessi, imperfezioni, ma anche di sincere passioni, lasciandosi commuovere da certi suoi slanci e divertire dalla vena umoristica, parteggiando per lui a discapito dell’impeccabile secondo marito di Miriam e simpatizzando per la sua inappellabile condanna del politicamente corretto. 
Nessuno rimane immune dalla forza iconoclastica di Barney, che sembra aver deciso di urlare e rivendicare orgogliosamente i propri difetti e le proprie meschinità contro l’ipocrisia del mondo borghese circostante. 
Le certezze della società occidentale moderna, sottoposta a una spietata critica, sembrano quasi scricchiolare: se il romanzo è l’espressione e il prodotto letterario borghese per antonomasia, esso è diventato a una certa altezza della storia della letteratura anche il suo peggior detrattore e critico. 
Allora la versione e la visione del mondo di Barney ci viene offerta come una sorta di antidoto all’ipocrisia della società moderna. O semplicemente come la constatazione dell’ impossibilità di essere diversi da come si è. Appartiene, infatti, all'inconfondibile vena letteraria di Richler una specie di consapevolezza e rassegnazione per com’è il mondo determina, una sorta di distanza rassegnata dallo scorrere immutabile della vita che costituisce l’essenza della più genuina ironica.. 
Ci sono libri che non si vorrebbe mai smettere di leggere. E quando si arriva all’ultima pagina e la si gira, ci si sente un po’ tristi e più soli, come se si avesse appena salutato un caro amico che non si vedrà per molto tempo. La versione di Barney appartiene a questa ristretta, rarissima e privilegiata categoria di libri.



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