Intestazione 2

Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi - (Franz Kafka)

lunedì 1 giugno 2015

"Sei la mia vita" - Ferzan Ozpetek

Descrizione

Un'auto lascia Roma di primo mattino. Alla guida, c'è un affermato regista. Sul sedile accanto, l'uomo che da molti anni ama di un amore sconfinato. Dove stanno andando? Mentre la città si allontana e la strada comincia a inerpicarsi dentro e fuori dai boschi, il regista decide di narrare al compagno silenzioso il suo mondo "prima di lui": "La mia vita è la tua e ora te la racconterò, perché domani sarà solo nostra". 

Inizia così un viaggio avanti e indietro nel tempo: i primi anni in Italia, dove era giunto dalla Turchia non ancora diciottenne con il sogno di studiare e fare cinema, le persone che hanno lasciato il segno, gli amici, gli amori, le speranze, le delusioni, i successi. 


Storie che conducono ad altre storie, popolate da figure indimenticabili e bizzarre: una trans egocentrica sul viale del tramonto, un principe cleptomane, un centralinista con il rimpianto della recitazione, una cassiera tradita dalle congiunzioni astrali, una bellissima ragazza dallo spirito inquieto. 

E poi, raffinati intellettuali, inguaribili romantiche, noti cinefili, amanti respinti e madri niente affatto banali. Sullo sfondo, il palazzo di via Ostiense dove tutto accade, crocevia di solitudini diverse, ma anche di intense amicizie e travolgenti passioni. Il palazzo che nel tempo si è trasformato, conservando però intatti i suoi più intimi segreti.

Recensione di Massimiliano Novato da "Area Grigia" blog

Recensire il “Maestro” è un grande onore per me: ve lo dico francamente!
Qualche giorno fa l’ho incontrato a Roma, in una libreria di periferia, dove presentava questo “Sei la mia vita”… Ovviamente ho comprato il libro ed ho iniziato la lettura immediatamente.
Il libro si sviluppa in una serie di racconti di vita vissuta dove il lettore non fa nessuna fatica ad individuare quasi tutti i personaggi già conosciuti nei film del Maestro. Ferzan Ozpetek racconta la “sua” vita a Simone, il suo amato compagno, e lo fa con assoluta dolcezza, accarezzando ogni situazione, scegliendo accuratamente ogni parola, raccontando ogni cosa con dedizione ed infinito amore. Fino alla “fine”.
Auguro al mio “amico” di vita Ferzan Ozpetek ogni bene possibile, ringraziandolo delle infinite emozioni che mi ha regalato da quando ho avuto il privilegio di “conoscerlo” attraverso i suoi film.
Forse qualcuno penserà che sono semplicemente impazzito. Ma la verità è un’altra. La verità è che non esiste amore senza follia. E che soltanto chi ama follemente può sapere che cosa significa voler bene davvero a qualcuno. Io lo so.

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